Un corpo per Deeta

"Ohi ragazzo! Attenzione!" disse un omone che aveva appena subito l'urto della schiena di Karabas. " Se vuoi comperare, meglio se non rovesci tutto o sarà più quello che spenderai che quello che ricevi...." Il suo parlare era leggermente condito da qualche difetto di pronuncia ed il suono era anche leggermente catarroso. Guardò il trio mentre teneva osservato l'altro lato della streta via.
"Oh, miss Misa, cosa vi porta qui? Avete ultimato di nuovo le pozioni di Relaxium?"
L'uomo non aspettò nemmeno la risposta e si mise ad armeggiare nelle sue tasche con una mano e con l'altra sistemò il trambusto dell'incatenato.

Deeta osservava senza dire una parola, in effetti era tutto il viaggio che non parlava ma sapeva comunque farsi capire nonostate non ci fosse con loro il gatto mannaro. ovviamente attrareva molto l'attenzione altrui ma finora nessuno si era soffermato a parlargli o aveva cercato di abbordarla nemmeno con la più stupida delle scuse. Ma questa ultima cosa venne presto interrotta da un ragazzotto che uscì della porta sul muro di sinistra e vedendola gli si fece incontro.

Deeta spalancò gli occhioni e lo fissò con aria incredula.
Da quando era cresciuta tutto le sembrava incredibilmente assurdo, faticava a camminare su quei trampoli che il gatto mannaro le aveva trovato in fondo a uno scatolone e lo gnomo le aveva rifilato un abito tutto stretto che le faceva mancare pure il respiro.
Tossì cercando di dire qualcosa di intelligente, ma il gatto mannaro sembrava averle tolto nuovamente la parola, così corrugò la fronte e sbuffò risentita.

L'essere si passò una mano sulla nuca, come a massaggiarla e guardò l'omone con un certo imbarazzo "Non sono molto abituato ai luoghi stretti." sorrise poi guardò Misa "Pozioni di Relaxium?" mormorò vagamente perplesso "Pensavo che preparassi tu le pozioni che del negozio." sorrise poi volse lo sguardo verso il ragazzotto che stava avvicinandosi a Deeta senza proferir parola.

La ragazza sembrava incerta, fissò il ragazzo in attesa, poi scoppiò a ridere e gli corse incontro affrrandogli le mani nelle sue, sotto lo sguardo confuso di lui.
- Andiamo!

l'essere si fece di lato "La lascio mercanteggiare." sorrise guardando Misa

Il ragazzotto fu preso dalle grinfie della giovane Deeta che lo portò presto in altri luoghi che nememno lui immaginava esistessero [diciamola così per non ferire le orecchie dei più piccoli] e per non disturbare gli adulti si misero dietro a tutti un po nascosti dalle bancarelle.
Nel mentre Misa fece spesa sorprendendo il mercante per le grandi quantità.
"Sembra quasi che le abbiano svaligiato il negozio... Qualche cliente insoddisfatto? Qualche rivale?" disse con tono curioso ma anche simatico il proprietario mentre raccoglieva elementi qua e là.
"Le forbici di Laoconte e la Puropra ce le ho dentro, se volete seguirmi se no aspettate pure qua fuori.... E tu fermo!" indicando Karabas.

L'uomo sparì all'interno del negozio/magazzino lasciando nessuno di guardia salvo il giovane impegnato con Deeta. Kerabas si guardò attorno, finalmente solo persone conosciute anche se ancora misteriose per lui.
"Bhe, sembra che abbiamo concluso no?!" disse proprio il mezzo uomo guardando Misa.
"Magari" rispose lei " Dopo dobbiamo andare da un altro fornitore e soprattutto trovare un modo per trasportare tutta questa roba" dicendo queste ultime parole indicò il grosso sacco appoggiato alla bancarella. Kerabas guardò ancora il sacco e ne vide altri 4 altrettanto gonfi.

Edited by Raven84 - 15/12/2015, 15:06

"Dovremo mettere in conto di procurarci un carro." mormorò l'essere "Oltretutto dopo questa città bisogna raggiungere anche la prossima, più a nord." sbuffò "O un carro oppure delle bestie da soma." guardò la ragazza "Non ti aspetterai che li porti io i sacchi, vero?" chiese con un tono vagamente preoccupato

Il negoziante tornò fuori con tutto quello che gli era stato richiesto.
"Ecco qua. 2 kg di forbici e 1200 Porpora. In tutto fanno 4500 Ori, 200 Argenti e 99. Pagate subito vero?!"

Misa osservò l'uomo e poi il suo ventre. Prese dalla cintura una chiave e con essa aprì uno scrigno che si portava con se ben protetto e mascherato. Da esso estrasse il conto aggiungendo anche un piccolo extra per il favore. Il suo volto era sofferente sempre più per ogni moneta tolta dallo scigno.


Deeta si era presa una bella cotta per quel ragazzo nonostante non fosse poi così ricco e nemmeno affascinante, ma ciò le bastava per avere un fortissimo battito al cuore.

Seguì la donna e la ragazzina in corpo da donna fuori dal negozio "Quindi la nostra prossima destinazione sarà l'altro villaggio? Quello che secondo quel tizio sarebbe stato distrutto dai morti viventi?" chiese ridacchiando... si stava abituando alla presenza delle due ragazze... evidentemente abbastanza per uscirsene con questa domanda di dubbio gusto ironico

Il gruppo si mosse ma lo sguardo di Deeta rimase rivolto verso quel ragazzo, anche dopo aver svoltato parecchi angoli e percorso diverse vie, lei guardava sempre in direzione del negozio come una bussola punta sempre a Nord.
Giunsero al prossimo emporio e poi ad un terzo. I soldi nel forziere erano ormai esauriti ma forse bastavano per tutto; infondo misa non era una sprovveduta e quindi non sarebbe andata via con meno denaro del dovuto. Giunse la sera e tutti e tre si accomodarono in una locanda ai margini della città ma in un quartiere abbastanza sicuro e soprattutto silenzioso. Avevano girato tutto il giorno e quindi erano molto stanchi, un ultimo boccale a poi sarebbero tutti andati a dormire.